giovedì, novembre 29, 2007

Amarcordissimo.

Gironzolando per il mio hard disk, ho trovato la primissima edizione di What. Non quella che si trova facilmente su Tuttowrestling, ma il mio primo pezzo per l'ormai defunta newsletter parallela al sito, quella Testicular Fortitude (TTF) che lanciò negli stessi giorni il sottoscritto e Alessandro Saracca. Quello che mi accingo a copincollare è dunque una sorta di episodio pilota della mia carriera nel breslinueb. Correva l'anno 2002, Gennaio per la precisione, facevo tenerezza ma ero comunque figo:

Indispensabili amici di TuttoWrestling, ed in particolare di TTF, è con somma gioia e giustificata euforia che mi accingo a prendere possesso di uno spicchio di questa splendida (slap) newsletter.

Tralasciando le classiche presentazioni di rito (anche se un “ma chicazz’è sto qui?” sarebbe più che lecito), vi introduco subito allo spirito di “What?”, ennesima, ma d’ora in avanti – spero – imprescindibile, rubrica dedicata al variopinto mondo della World Wrestling Federation.

Innanzitutto: perché proprio questo nome? (What? What?) Perché ci sta a pennello!

Secondo: cosa differenzia “What?” dagli altri editoriali? In linea di massima l’incapacità del suo autore, un umile pupazzo messo lì per dare speranza al prossimo, perché se ce l’ho fatta io possono farcela davvero tutti (e con questo l’ambita cintura di campione del mondo di modestia è mia!).

Questo, ovviamente, in attesa di meritarmi un push ed elevarmi dallo status di jobber di TW.

Ma passiamo subito al sodo.

Un argomento di discussione sempre molto hot, nelle message board e nei forum di tutta la rete, è la differenza tra il wrestling di una volta e quello attuale.

I sostenitori del primo hanno ancora negli occhi quei personaggi quasi da fumetto, quelle faide epiche che stimolavano la fantasia degli allora bambini.

E mi ci metto anche io! Quanti pomeriggi passati a simulare combattimenti al limite dell'umano con le Action Figures della Gig, imitando grossolanamente Dan Peterson e facendo dubitare i miei genitori della mia sanità mentale.

La svolta dell'Attitude ha lasciato un po' sbigottito questo gruppo di appassionati, e la sorpresa iniziale è stata forte soprattutto per chi (e mi ci rimetto nuovamente in mezzo) ha smesso per cause di forza maggiore di seguire il wrestling in questi anni.

La direzione, all’epoca della Hulkmania, era ovvia: il target era principalmente la fascia d’età preadolescenziale, e questo è stato forse il motivo per cui, nel ’94, le reti italiane smisero di dare fiducia a questa forma alternativa di spettacolo: non era più una cosa da bambini.

Ma desciomasgoon, in fin dei conti. E allora ci si ritrova ad un bivio: c'è chi sceglie, come il sottoscritto, di riprendere entusiasta il discorso lasciato in sospeso un lustro fa, appassionandosi ai Rock, agli Austin, agli Angle, e chi non può fare a meno di storcere il naso quando al posto del tenebroso "becchino" di una volta, si ritrova di fronte l’American Badass, ora anche in versione simil-palla da biliardo.

Se c’è un appunto che si può muovere alla WWF di questo periodo, è che non ha un’identità veramente marcata: è sì lontana dai tempi di Red Rooster, ma allo stesso tempo non osa più come qualche anno fa, quando certi incontri raggiungevano vette di violenza quasi esagerate.

Tornando al discorso principale, è comunque un discorso vecchio come il mondo: il passato sembra sempre più bello, se non altro perchè abbiamo avuto più tempo per apprezzarlo. Vale per la musica, per il cinema e per lo sport. Il wrestling, e la WWF in particolare, ha in sè un mix di tutti questi tre elementi, e forse per questo è ancora più esposto a critiche simili.

Sta a noi decidere se continuare a vivere con il rimpianto di quello che fu o iniziare ad apprezzare quello che offre il presente.

Se proprio non ne volete sapere, la domanda sorge spontanea (what?): non è che avete sbagliato sito?

Stay beautiful,

Mist



Osservazioni:
- parlavo di Austin, Rock ed Angle come nel post di ieri.
- fa strano leggere World Wrestling Federation.
- all'epoca "What?" era un tormentone divertente, adesso lo odio.
- quasi quasi riprendo a scrivere il What. Tipo senza scadenza precisa, una volta ogni tanto. Indispensabili amici di Nientebreslin. Non suona male.
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