giovedì, novembre 29, 2007

Arteriosclerosi

Mi hanno fatto notare che avevo già postato il primissimo What qualche mese fa.
Infatti il messaggio era che sto invecchiando e mi sto rincoglionendo.

Per farmi perdonare, ho un What nuovo nuovo:

What 3.0 - Episodio pilota

Indispensabili amici di Nientebreslin, l'avete aspettato, l'avete sperato, l'avete idolatrato, l'avete dimenticato, l'avete temuto, l'avete fomentato, l'avete pregustato, l'avete participio passato (a
caso, fate un po' voi) e alla fine lui è tornato: non sto parlando del What, sto parlando di Massimo Boldi con Matrimonio alle Bahamas: matte risate, pernacchi e tette al vento. Nei migliori cinema.
Ahahah, sono sempre il solito incorreggibile burlone. Ovviamente parlavo del What: lo so che questo artifizio retorico l'avrò già usato milleseicentotre volte, ma immagino sia comprensibile ricorrere ai vecchi cavalli di battaglia quando si manca per tanto tempo. Lo fa Jericho, perchè non dovrei farlo io?

E giustapproposito, cosa mai potrei scrivere in un momento tanto importante della mia vita? Non lo so. Davvero. Lo deciderò strada facendo.

Sono in preda ad un turbine irrefrenabile di idee, sarà l'emozione, sarà perchè vi amo, fatto sta che riprendere a scrivere un What è come indossare nuovamente le scarpe da calcio dopo anni di inattività e vita sedentaria: si respira un'aria speciale, come se un pasticcio spazio-temporale ci avesse rispedito indietro nel tempo, in un'epoca in cui le gambe rispondevano ancora agli ordini del cervello ("tira e fa gol!", e facevi gol), in cui quando facevi la doccia coi compagni guardavi quelli più vecchi di 5-6 anni e pensavi "ha! guarda che panza!", in cui quelli col cellulare erano i fighi della cumpa e via dicendo.

E allora vorresti strafare, spaccare il mondo, per poi renderti conto che non c'è nessun pasticcio spazio-temporale, di fronte a te c'è una realtà ben più aspra: le gambe rispondono agli ordini del panino col salame che hai mangiato poco prima ("tira e fa gol!", e ti viene un crampo), la panza adesso ce l'hai tu e adesso i fighi sono quelli che dicono "io il cellulare non lo uso".

Adattando la metafora al nostro contesto, ti ritrovi a scrivere un puttanaio di righe di nulla. Però è quel nulla che tanto ti piaceva scrivere, uno stream of consciousness di cazzate tanto appagante quanto fine a sè stesso, che usava il breslin come pretesto, quando in realtà avrebbe potuto benissimo parlare di qualsiasi altro argomento. Infatti il What v. 3.0 parlerà di cibo. La ricetta del giorno:

Gnocchetti stronzi alla Mist.
Ricetta per quattro persone.

Entrate in cucina. Aprite le finestre che se no fate odore. Tirate fuori la pentola per l'acqua facendo attenzione a non bestemmiare se è sporca dalla sera prima: ogni vostra bestemmia uccide un angioletto. Tiratevi su le maniche con oroglio: oggi in cucina comandate voi. Riempite la pentola di acqua già calda così ci mette meno a bollire. Bon. Adesso accendete il fuoco e lasciatela bollire mentre preparate il sugo. Dunque: soffrittino di cipolla in una padella (che non fa mai male) e occhio a non bruciarla che altrimenti mandate a ramengo tutto e l'odore da bruciato sorpassa quello del resto. Prendete una scatola di pelati e apritela con cattiveria, facendole fare sciac. Non versatela ancora. Prima prendete due bei salsicciotti di maiale, sbudellateli per bene con soddisfazione sul soffritto spezzettandoli con le dita e lasciateli cucinare. Aggiungete un po' di vino bianco, da far evaporare prima di aggiungere il pomodoro. Quando la salsiccia inizia a dorare, aggiungete i pelati e mescolate con arroganza, facendo attenzione a non avere addosso una maglia bianca. Aggiungete un pizzico di sale (ma poco) e devastatela di pepe nero. A quel punto l'acqua bolle e buttate dentro un'intera confezione di gnocchetti sardi (consigliati. altrimenti anche le orecchiette se la cavano) e solo in questo momento mettete due manciate di sale grosso nell'acqua bollente. Lezione importante: prima bolle, poi pasta, poi sale, poi mescola. Ok? Ok. Scolatela quando è al dente e aggiungetela al sugo precedentemente preparato in padella. Inondatela di pecorino (grattuggiato a scaglie, così si fonde in modo più stiloso), mescolate in allegria e servitela ai vostri amici.

Fatto? Fatto. Sono a posto. Mi sono sfogato. Possiamo iniziare col breslin.

Ancora un attimo eh?

Ecco fatto.

Via.

Il breslin! Ma quanto ci piace. Con tutte quelle mosse e quelle musiche e quei fuochi d'artificio e quei bresler morti. E qui non si ride più.
Non pretendo certo che di fronte ad un simile fenomeno i media se ne stiano zitti, ma il modo in cui è stato trattato John Cena dalla CNN è agghiacciante.
Per chi non sapesse a cosa mi riferisco, una rapida rinfrescatina QUI.
A tal proposito, recentemente se n'è andata la mitica Fabolous Moolah, e la WWE l'ha salutata più o meno così:

"La WWE e il mondo del breslin sono in lutto per un'altra scomparsa illustre. Questa volta non c'entra la droga, è semplicemente il tempo che miete un'altra vittima, l'ex campionessa femminile Fabolous Moolah. La veterana è morta in silenzio a causa di un'overdose di anni, una malattia alla quale è impossibile fuggire, e non ci sono anabolizzanti o medicinali che tengano. Voci di corridoio riferiscono che la donna fosse felice e tranquilla al momento del decesso, per nulla insoddisfatta di una vita vissuta all'ombra del ring, suo grande amore, e conclusa nel ruolo di macchietta comica della WWE in compagnia dell'amica di sempre Mae Young, che nel ricordare la compagna di mille avventure scherza malinconicamente "Proprio ora che credevo si stesse rimettendo in forma in vista di un suo ritorno attivo sul ring...".

La CNN ha subito ripreso la notizia, applicando qualche ininfluente taglio qua e là:

"Il breslin miete un'altra vittima: l'ex campionessa femminile Fabolous Moolah è morta a causa di un'overdose di anabolizzanti, voci di corridoio riferiscono che la donna fosse insoddisfatta del suo ruolo di macchietta comica e si stesse rimettendo in forma in vista di un suo ritorno attivo sul ring".


Sarcasmo e perplessità in egual dose.

Stay beautiful,
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